Il programmatore pasticcione di Crowdstrike che ha messo a terra tutti i servizi IT del mondo tranne che in russia
Essendo un fissato su queste cose, appena ho ascoltato la notizia del mostruoso down tecnologico del 19 Luglio 2024 che ha colpito trasporti, borse, sanità, banche e tutto lo scibile umano ho immaginato subito un attacco hacker.
Essendo un fissato su queste cose, appena uscita la smentita sull’attacco hacker da parte dell’amministratore di Crowdstrike che ha affermato che si è trattato di un errore su un aggiornamento, beh la mia convinzione che dietro tutto questo ci fosse la russia si è rafforzata.
Questo potrebbe essere il primo vero attacco IT su vasta scala della nuova guerra mondiale. Segnatevi la data: 19 Luglio 2024.
Il programmatore che aveva fretta di andare in ferie
Anche se mi accuserete di complottismo e tutte queste cavolate da maniaco fissato, permettetemi, io alla teoria del programmatore distratto che non vedeva l’ora di andare in ferie e che ha commesso solo una piccola leggerezza proprio non ci credo. Anche perchè non avrebbe potuto prendere l’aereo per partire per le vacanze dato che il suo errore ha messo in ginocchio l’aeronautica mondiale.
Crowdstrike è un colosso della cybersicurezza, un errore nella release di un aggiornamento software in un ambiente altamente controllato e sicuro può, se proprio deve esserci qualche distrazione, che ne so disabilitare qualche campo di testo in qualche form su qualche vecchio sistema operativo non aggiornato. Di sicuro non rendere per ore inaccessibile il 911. Di sicuro non bloccare i pagamenti elettronici. Dai.
Se così fosse, se davvero un team all’interno di Crowdstrike è stato capace di realizzare ciò sarebbe prima da licenziare immediatamente, e subito dopo da assumere come specialisti IT di massimo grado all’interno dell’esercito NATO. Ma subito senza pensarci, pronti via.
Crowdstrike e la russia
Ve lo avevo già detto che come riportato da Reuters la russia non ha subito alcun contrattempo da questo disastro globale? La versione ufficiale è che a causa delle sanzioni in russia non sono utilizzati a livello governativo e nelle infrastrutture critiche software di paesi ostili. Il che può essere anche vero, ma ti pareva che l’eccezionalità dovesse proprio riguardare la russia? Alquanto bizzarro.
Ve lo avevo già detto che Crowdstrike ha collaborato attivamente con il Democratic National Committee per scoprire che dietro gli attacchi hacker negli USA al DNC c’era proprio la russia? E che avevano prove a sufficienza per dichiarare ciò? Trovate tutto sul blog di Crowdstrike in un articolo nel quale specificano il loro ruolo nella questione con il Democratic Nation Committee, fatti esposti in un’interrogazione davanti alla Commissione Intelligence della Camera USA.
Questi fatti vi interessano? Valutate voi.
Il precedente di Westpole e Benjamin Malaussene come CEO Crowdstrike
E vi siete già dimenticati del caso Westpole che ha messo in ginocchio una parte dei servizi della pubblica amministrazione italiana a fine 2023? Vi ricordate che inizialmente venne smentito assolutamente l’attacco hacker e dopo pochi giorni furono direttamente gli hacker russi a richiedere il riscatto?
Sulla stessa linea, a voi sembra possibile che avvenga il più grande disastro IT della storia e dopo pochi minuti il CEO di Crowdstrike rilasci un’intervista in cui ammette la sua colpa? Mi ricorda Benjamin Malaussene della saga di Daniel Pennac che a causa del suo ruolo di capro espiatorio veniva ricoperto di improperi prendendosi la colpa di ogni nefandezza per costringere i clienti danneggiati a ritirare le proprie lamentele per i prodotti difettosi ai grandi magazzini. Malaussene però faceva ridere. Qui non si ride proprio niente.
Papa Francesco ha dedicato una parte del suo discorso in collegamento con San Pietroburgo all'elogio sperticato della cultura e dell'imperialismo della grande madre russia.
Il Victory Plan di Zelensky che vorremmo: fermare putin, colpire ogni base militare in russia da Kursk a San Pietroburgo. E' questa la via per la vittoria e per la pace globale.
L'ANPI fino dal giorno zero dell'invasione russa ha mantenuto una posizione a dir poco ambigua sugli unici partigiani europei ancora viventi. Quelli ucraini. Li troveremo il 25 Aprile nelle piazze d'Italia ad intonare slogan da asilo nido.
In Italia la narrazione sull'Ucraina è sempre parziale, confusa e di matrice pacifista-filorussa. E noi siamo obbligati ogni volta a spiegare tutto daccapo.