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Ucraina come si vive nei territori occupati

La criminale idea di negoziare i territori occupati è una condanna a morte per milioni di ucraini

Mentre la rielezione di Trump ha scatenato i teorici del negoziato e gli scambisti di confini (questo a me, questo a te e amici come prima) nessuno sta parlando di come si vive nei territori dell’Ucraina occupata. Perchè sì, udite udite, i territori temporaneamente occupati dai russi non sono solo cumuli di macerie, ma sono città e villaggi fatti di persone, uomini, donne e bambini che stanno vivendo una tragedia nella tragedia. Questi territori non possono “essere scambiati come un panino” (cit.). Solamente l’idea di negoziare i territori temporaneamente occupati equivale a condannare all’inferno eterno milioni di civili ucraini. Un inferno che per loro è già la realtà quotidiana, non c’è bisogno che ci mettiamo anche noi, con la nostra freddezza e il nostro distacco, a ricordarglielo.

I lettori ucraini queste cose le sanno già da anni, ma riteniamo di capitale importanza parlare delle condizioni disumane in cui la popolazione dei territori occupati vive quotidianamente e riportarle per il pubblico italiano. Questa è la russia, questa è la sua amministrazione. Queste sono le persone con cui si vorrebbe negoziare. Questo è l’inferno che si vuole normalizzare e accettare anche in Europa.

Un quadro difficile

Partiamo subito da una certezza: i territori occupati stanno cadendo a pezzi, un degrado totale. Non parliamo ovviamente delle città rase al suolo che sono semplicemente inabitali, dei cumuli di macerie senza alcuna vita. Quello va al di là di ogni concezione umana e per ora lo lasciamo lì dov’è. Parliamo di città e villaggi ancora in piedi, con uomini e donne che resistono nelle loro case (quando possibile) e che sperano ancora che il futuro possa tornare ucraino quanto prima. Ciò che intanto devono sopportare è inumano, come inumana è ogni discussione fatta dalle nostre comode poltrone su quale territorio ucraino deve essere sacrificato o meno per placare l’appetito dei russi. In occidente invece che combattere questa barbarie si stanno arrogando il diritto di vita e di morte su cittadini innocenti che avevano riposto tutte le loro speranze in un domani europeo, ma che si ritrovano immersi in un unico, grande campo di concentramento.

Il ricatto dell'acqua

Quello che noi diamo per scontato, nei territori occupati non lo è. L’acqua è un gravissimo problema, molti bacini idrici sono ormai un ricettacolo di batteri e sostanze tossiche, l’acqua potabile è diventata un miraggio. Affinchè non diventi un veleno è necessario bollirla e utilizzare pastiglie disinfettanti, quando si trovano e quando si ha la possibilità di acquistarle.
Gli occupanti russi utilizzano questa carenza dell’elemento base della nostra vita per mettere in atto veri e propri ricatti. L’acqua potabile viene razionata e distribuita solo a chi voluto ottenere il passaporto russo e solamente al massimo una volta a settimana, cinque litri per famiglia. Praticamente niente. Chi ha voluto mantenere il passaporto ucraino per i terroristi russi può anche morire. Questi ricatti non avvengono solamente con l’acqua, ma anche a seguito di altre emergenze, ne parleremo.
A volte, come a Nova Kakhovka, l’acqua che scende dai rubinetti è più simile ad un liquame denso. L’amministrazione russa ne vieta addirittura l’uso in cucina. Non esiste rimedio per renderla minimamente utilizzabile, nemmeno bollendola.

Sanità al collasso e solo per i russi

La sanità è un altro terreno di ricatto da parte dei terroristi russi nei confronti dei cittadini ucraini. Ovviamente il settore sanitario è al collasso, la mancanza di medici è cronica e profonda e gli ospedali e le strutture sanitarie sono quasi interamente occupati dai militari di mosca, riducendo praticamente a zero la possibilità di trovare un posto. Come per l’acqua, anche per l’accesso alla sanità pubblica è necessario avere il passaporto russo. Chi non ha voluto prenderlo, o chi non ha potuto, viene semplicemente lasciato morire. Anche chi può essere assistito trova comunque numerosi ostacoli: carenza di servizi, di apparecchiature, di medicinali. E quasi tutti i servizi medici sono a pagamento. Questo è il welfare russo, questo è ciò che stiamo prospettando a milioni di innocenti ucraini.

Mobilitazione forzata, perquisizioni e deportazione

Gli occupanti cercano costantemente carne da cannone per rimpiazzare le colossali perdite di soldati subite al fronte. Ovviamente gli ucraini mobilitati finiscono tutti in missioni suicide. Posti di blocco vengono dislocati in diverse comunità nei territori occupati e veri e propri rastrellamenti di uomini dai 18 anni in su sono all’ordine del giorno. Ogni camminata per una strada dei territori occupati può essere l’ultima.

Sono frequentissime le perquisizioni irregolari. In ogni momento puoi essere fermato per strada oppure una squadra di militari occupanti può irrompere senza preavviso nella tua abitazione alla ricerca di elementi che provino un tuo coinvolgimento nella resistenza. Vengono controllati tutti i telefoni e tutte le chat per indentificare i partigiani. Nessuno è al sicuro.
Anche un simbolo che possa associarti alla resistenza ucraina, anche una semplice immagine gialloblu può essere un motivo ritenuto valido per essere sottoposti a tortura, alla ricerca di ulteriori collegamenti. Anche essere parenti di un militare dell’esercito ucraino è vista come una colpa imperdonabile punibile con la reclusione e la tortura. 
Tutto ciò che abbiamo visto nei film e letto nei libri sulle persecuzioni naziste durante la seconda guerra mondiale in Ucraina oggi sono all’ordine del giorno, senza alcuna distinzione di religione, razza, sesso od età.

Durante i rastrellamenti dei nazisti del cremlino esiste la possibilità più che concreta di essere arbitrariamente deportati fuori dai confini ucraini. A quel punto un civile ucraino perde tutto: la sua casa, i suoi documenti, il suo paese. Non è difficile immaginare che i deportati finiscano in lager russi, nella migliore delle ipotesi l’unica speranza per un cittadino ucraino deportato è quella di raggiungere via terra il confine con i paesi baltici o la Finlandia. La deportazione di minori tra le altre cose è finora il capo d’accusa principale presente nel mandato di arresto per il criminale internazionale putin.

Sostituzione etnica nei territori occupati

L’obbiettivo principale degli occupanti è ovviamente quello della sostituzione etnica, ovvero trovare un motivo per rivendicare dei territori in quanto “qui ci abitano solo russi”. Il diritto di proprietà è calpestato, non esiste più. Se non dimostri di avere un passaporto russo la tua casa può essere requisita dall’oggi al domani ed essere assegnata ai militari di mosca impegnati nella guerra in Ucraina e ai loro familiari. 

Allo stesso modo vengono sequestrate le attività di imprenditori e commercianti che non hanno ancora voluto ottenere il passaporto russo. Come durante l’Holodomor gli occupanti russi vedono chi possiede qualcosa, che sia una proprietà o un’attività imprenditoriale, come nemici. Sono già state stilate liste nei territori occupati degli asset da sequestrare ad imprenditori e lavoratori ucraini per riassegnarli a parenti e leccapiedi degli amministratori locali. Non è ovviamente possibile appellarsi a nessun tribunale in quanto ogni aspetto della vita pubblica nei territori occupati è sotto il dominio russo. Semplicemente perdi tutto e per te il gioco finisce lì.

Propaganda

La propaganda russa nei territori occupati è incessante. Un bombardamento senza sosta per manipolare le menti dei civili rimasti nelle loro case nonostante l’occupazione. Stampa, TV e radio sono sotto il controllo russo, la rete mobile è limitata e posta sotto severo controllo. Anche la rete internet è ovviamente limitata e non permette l’accesso alla sfera informativa ucraina, ma solo ai media di stato russi. Questo situazione informativa composta al 100% dalla propaganda del regime russo porta i civili ad un totale distaccamento dalla realtà. Uno dei messaggi più diffusi in tutte le salse è “la russia è qui per restare”. L’incessante martellamento della propaganda però non porta solo a modificare coattamente il pensiero dei civili, ma aiuta lo sviluppo di serie patologie psicologiche come ansia, stress e depressione che gravano pesantemente sulla salute dei cittadini portando allo sviluppo di malattie. Se in occidente la propaganda russa è un fastidio che non ci preoccupiamo nemmeno di combattere (e i risultati già si vedono), nei territori occupati è una vera e propria tortura, una punizione nella punizione. Immaginiamo come le menti delle generazioni più giovani senza i dovuti anticorpi sviluppati con lo studio e la conoscenza possano recepire questo bombardamento psicologico. Nuova carne da cannone da sacrificare sull’altare del cremlino.

L'annientamento della lingua e della cultura ucraina

Quello che i russi stanno facendo alla lingua e alla cultura ucraina nei territori occupati è esattamente ciò che putin denunciava succedesse a parti invertite in Ucraina. I russi stanno uccidendo ogni traccia di Ucraina in Ucraina. Una vera e propria persecuzione, proprio come abbiamo letto nei libri di storia. Una persecuzione violenta e tragica. Possedere un libro in ucraino o semplicemente parlare la lingua ucraina è considerato dai russi un motivo valido per sottoporti ad atroci torture. La cultura come sempre viene vista dai regimi totalitari come il peggiore dei mali e come tale va estirpato. Anche in questo caso è in atto una vera e propria sostituzione etnica. Intere librerie sono state svuotate dai volumi in lingua ucraina, sostituiti dai libri di propaganda russa. Nei territori occupati, de facto, parlare di cultura ucraina è un pericolo mortale.

La coscrizione dei bambini

La scuola, soprattutto le prime classi elementari, si è trasformata in un prolungamento del braccio militare dell’esercito russo. I bambini che sono costretti a frequentare queste scuole russe sono in soldoni già coscritti per l’esercito di mosca nei loro primi anni di vita. I bambini ucraini vengono in giovanissima età militarizzati. Esistono infatti intere classi dove i bambini ricevono un’istruzione praticamente militare, classi affiliate direttamente all’esercito russo. I cittadini ucraini cercano di evitare che i propri figli finiscano lì, ma non è che altrove la situazione possa considerarsi granchè migliore. Nelle scuole dei territori occupati agli studenti viene insegnato ad odiare il loro stesso paese, la loro patria. L’Ucraina è il nemico.
La lingua ucraina è stata abolita, la materia di studio principale è la propaganda. Ci sono notizie di classi di bambini ucraini costretti ad augurare buon compleanno a putin nel giorno della ricorrenza, nel perfetto stile fascista o comunista del ‘900. La russia ha riportato indietro di cent’anni tutti i territori occupati. Ma la russia è questo, un paese involuto, depensante, arcaico. Ed essendone consapevoli per non scomparire completamente devono costringere ad arretrare tutti gli altri piuttosto che progredire loro stessi.
Quale futuro attende questi bambini? Stanno uccidendo una generazione che deve ancora scoprire la vita, stanno distruggendo il loro futuro.

C'è ancora tanto altro

Questo è solo un riassunto sommario, una panoramica superficiale che vuole essere utile solo per portare alla luce alcuni fatti di cui in Italia non si parla. Perchè non vogliamo stare troppo male, non vogliamo rovinarci le vacanze, non vogliamo aprire gli occhi su quello che sta realmente accadendo a pochi chilometri da noi.

La realtà dettagliata della situazione dei territori occupati è però molto più scioccante, nessun articolo, libro o film sarebbe in grado di raccontarla e ci sarebbe ancora molto di cui parlare (crimini di guerra, ecocidio, mine, mattanza di animali, alcolismo, violenza e purtroppo tanto altro). E’ impossibile da riportare in un articolo tutta la crudeltà dell’occupazione russa, tutto il terrore ed il degrado che i moscoviti hanno portato con la forza nei pacifici oblast ucraini.
Vogliamo però che queste poche righe siano un primo monito per chi vuole abbandonare l’Ucraina e i suoi cittadini alla russia. Vogliamo che sappiano a cosa stanno condannando milioni di persone, a quale crimine stanno dando l’assenso affinchè venga in futuro ripetuto. Perchè se non fermiamo la russia oggi, questo sarà il futuro che attenderà anche tutti noi europei. 

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