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Non c’è Europa senza Ucraina: per questo la manifestazione di Roma del 15 Marzo sarà insignificante

Allora, cominciamo col dire che già leggendo l’appello per una piazza europea di Michele Serra su Repubblica i primi dubbi mi erano venuti. Un po’ perchè si trattava di Michele Serra e un po’ perchè nelle poche righe della sua chiamata alla piazza è riuscito nell’intento di citare sia le Sardine che dire che “Non so nemmeno dirvi a che cosa serva esattamente, in questo nuovo evo, una manifestazione di persone in carne e ossa“. L’annuncio poi dell’adesione di ANPI che parteciperà per riaffermare la sua contrarietà al piano “Rearm Europe” ne ha definitivamente affossato ogni velleità.

L'Ucraina non esiste

La manifestazione del 15 Marzo a Roma sarà una manifestazione svuotata dalla principale anima che sta tenendo in vita e sviluppando una nuova Europa. Il fatto che in ogni comunicazione manchi di essere citata l’Ucraina e non si sia provveduto ad invitare ufficialmente la comunità della sua diaspora è irreale.
E’ la negazione di come stanno le cose, è la negazione del fatto che la rinascita di un nuovo senso di appartenenza europeo è dovuta esclusivamente a Zelensky e ai cittadini ucraini di tutto il mondo che hanno combattuto, chi al fronte e chi sostenendo la resistenza in ogni modo, per quel sogno chiamato Europa. Quel sogno che noi abbiamo fatto così tanti anni fa che fino al 28 Febbraio 2025 sembrava solo un ricordo sbiadito.
Se l’Ucraina non avesse resistito all’aggressione russa e se Zelensky non avesse affrontato l’agente Krasnov nello Studio Ovale noi ora non saremmo qui a fare la conta di chi ci sarà e chi no a Roma il 15 Marzo.

Mettetevelo bene in testa: non c’è Europa senza Ucraina e non c’è Ucraina senza Europa. Tutto il resto sono chiacchiere, pure di cattivo gusto.

Da "Europa svegliati" a "Europa addormentati" il passo è breve

Domenica 2 Marzo le piazze di tutta Italia si sono riempite spontaneamente e in tempi record di migliaia di persone che avevano tutti una voce sola, una voce contemporanea e forte: “Europa Svegliati“. Erano piazze pregne di significato e con una forte solidarietà verso il popolo ucraino e verso il suo presidente Zelensky. Erano piazze SIGNIFICANTI.
Quella del 15 Marzo invece sarà la solita manifestazione per vecchi che, viste le premesse, accompagnerà l’Unione Europea verso il sonno eterno piuttosto che rinvigorirla. Le premesse ci sono tutte, a partire dalla partecipazione di ANPI che nel suo comunicato in stile collettivo di condominio sovietico boccia senza mezzi termini il piano “Rearm Europe”. Non va meglio con il PD che, dopo non essere MAI stato presente in nessuna manifestazione pro Ucraina da tre anni a questa parte (tranne pochi e volenterosi rappresentati intervenuti a puro titolo personale), nella sua lunga lettera di adesione nomina l’Ucraina solo una mezza volta e auspica una difesa europea comune, ma senza armi. Forse a ben pensarci è stato meglio che il PD non abbia mai partecipato in passato alle nostre manifestazioni.

Il confronto tra le piazze del 2 e del 15 Marzo mi ha riportato alla mente due immagini che abbiamo tutti ben impresso nella memoria e che risalgono ai primi giorni di invasione su vasta scala. La prima, quella di Zelensky con il suo gabinetto di guerra fuori dai palazzi presidenziali di Kyiv quando la propaganda li voleva già fuggiti da un pezzo all’estero. Giovani e coraggiosi. La seconda, pochi giorni dopo, a Mosca durante la parata del 9 Maggio sulla piazza rossa: un gruppo di vecchi gerarchi sovietici ammuffiti con le copertine di lana sulle ginocchia.
E’ questa la differenza tra la nostra piazza e la piazza del 15 Marzo: l’eterna disfida Giovani contro Vecchi. Contemporaneo contro Sorpassato.
Un piccolo ma significativo dettaglio per avvalorare la mia tesi: sappiate che gli organizzatori di Roma hanno comprato il dominio unapiazzaperleuropa.it, ma non si sono nemmeno presi la briga di mettere online un sitarello, una paginetta informativa, una landing page con le informazioni di base. Niente, è attivo solo un indirizzo email per richiedere info e pubblicato sul sito istituzionale di Roma Capitale. Non c’è nulla di più vecchio che questo. Ed è anche questa pigrizia istituzionale che porta all’insignificanza di ogni progetto. Manca la voglia e manca il desiderio di diffondere le proprie idee. Forse perchè di idee, in questo caso, non ce ne sono poi molte.

L'insignificanza del 15 Marzo

La manifestazione del 15 Marzo, così com’è presentata e così come si sta sviluppando, non sarà altro che il festival dell’insignificanza. Cose già dette, concetti già sentiti milioni di volte. Volemose bene, siamo tutti fratelli. E non conta niente se ci saranno centinaia di migliaia di persone a manifestare perchè sarà una piazza svuotata dalla sua vera anima. L’Ucraina oggi è infatti l’anima dell’Europa, anzi è l’anima del mondo. Non voler fare i conti con quello che sta succedendo nascondendosi dietro ideologie di un era geologica fa è stupido. Perseverare oggi nel non accettare i cambiamenti e perseverare a non prendere una posizione è codardo.
Continuare a credere che la guerra in Ucraina non ci coinvolga se non per il caro bollette ed andare pure in piazza a gridarlo è la genesi di ogni imbecillità. La summa di tutte queste cose è a conti fatti l’insignificanza politica e sociale. E, lasciatemelo dire, si può essere insignificanti anche da casa propria.

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