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Viktoria Roshchyna uccisa e smembrata dai russi: il carcere non è la stessa cosa per ucraini e per dissidenti russi

Viktoria Roshchyna aveva 27 anni. Era una giornalista ucraina che al momento della cattura lavorava nei territori occupati. Dopo la sua permanenza in un carcere russo di lei non rimane che un corpo violentemente torturato e svuotato. Gli organi interni, compreso il cervello, sono stati asportati. La sua colpa? Essere ucraina.
Non voglio entrare nei dettagli di cronaca, ne hanno già parlato tutti i media del mondo da quando il suo corpo è stato restituito alla sua famiglia. Non mi interessa aggiungere cose già risapute.
Vorrei però invitarvi tutti ad una riflessione su di noi e su di loro (i russi) e sulla nostra fragilità di pensiero. Perchè Viktoria Roshchyna, ci scommetto tutto quel che volete, non sarà mai per noi occidentali una martire della barbarie russa. Il suo posto, ahimè, è già stato preso dai dissidenti russi, liberati e non, con gli organi interni ancora al loro posto. Triste vero?

I lager per gli ucraini

Le foto che rappresentano le condizioni di migliaia di militari ucraini ritornati dalla prigionia russa a quanto pare non sono poi servite a molto. I racconti sulle torture alle quali sono sottoposti i prigionieri ucraini rimangono solo delle storie a cui non ci si vuol credere se, dopo tre anni di evidenze e tre anni di orrore siamo ancora qui a scrivere letterine e post di ammirazione sul coraggio dei dissidenti russi. Che poi sarebbe anche una cosa giusta, se non ci fosse anche la guerra in Ucraina. Già, ma la guerra in Ucraina c’è e i patimenti, le torture, gli abusi ed i soprusi più cruenti li subiscono proprio loro, gli ucraini eroi d’Europa, e mai nessuno, a parte i soliti volti noti, che abbia il coraggio di fare un distinguo netto sulle due situazioni.

No, le carceri russe non sono la stessa cosa per gli ucraini e per i russi. Mi dispiace. Certo non dico che i russi se la passino bene, sono chiaramente vittime di regime. Ma se da un lato, quello dei prigionieri russi, c’è spesso anche un carcere duro, dall’altra parte, quella dei prigionieri ucraini, è in atto un genocidio conclamato.
Le torture psicologiche a cui spesso sono sottoposti i dissidenti russi sono certo pesanti, ma non saranno mai paragonabili alle vessazioni fisiche, agli strangolamenti, agli abusi e alle sevizie perpetrate per il solo gusto di farlo, per una sola ed unica ragione: gli ucraini vanno sterminati. I cittadini russi possono anche solo essere spaventati, gli ucraini no, loro vanno eliminati. E devono sapere che ciò accadrà con metodo e tra mille patimenti.
Le carceri in russia, per i russi, alla fine sono solo carceri, mentre per gli ucraini sono molto peggio, sono dei lager, dei campi di sterminio. Imprimiamocelo bene nella capoccia, p
erchè so già che domani Viktoria Roshchyna sarà dimenticata quasi da tutti, domani, quando ci sarà un nuovo processo farsa verso qualche cittadino russo, vedrò le vostre bacheche piene di messaggi d’elogio e di ammirazione verso qualche altro moscovita il cui unico merito è solo quello di essere meno peggiore di altri. Allo stesso modo domani ci sarà una nuova brutale esecuzione di qualche prigioniero ucraino nelle carcere russe, ma sarà per tutti solo uno in più, uno dei tanti, cosa vuoi che sarà mai. E questa è una nostra colpa gravissima.

Non sono tutti i eroi

E no, non tutti i prigionieri russi sono eroi, perchè spesso esaltiamo chi questo sistema marcio e malato lo ha aiutato a costruire negli anni. Ma il punto è un altro: finchè non faremo pace con noi stessi, finchè non accetteremo di schierarci davvero con gli ucraini non saremo mai in grado di lasciarci alle spalle la pesante zavorra del russismo di casa nostra, quel vorace verme che ha mangiato il cervello dei più e che li spinge a cercare martiri dove si dovrebbero solo cercare colpevoli. Così facendo non riusciremo mai a smettere di normalizzare la russia ed i russi, non riusciremo mai a piantarla di equiparare russi ed ucraini.

Gli eroi, loro malgrado, sono lì, sono sempre stati lì e non dobbiamo inventarci chissà cosa per scovarli. Sappiamo dove trovarli, conosciamo i loro nomi ed i loro cognomi. Conosciamo i loro meriti e le loro azioni. Molti purtroppo non sono più con noi, altri, i più fortunati, dobbiamo invece avere il coraggio di sostenerli in tutto e per tutto. Gli eroi ucraini sono i difensori del fronte est, sono i prigionieri rilasciati dall’inferno delle carceri russe, sono Viktoria Roshchyna, sono militari e civili, donne e uomini che ogni giorno difendono l’Europa dalla russia. I russi sono invece gli antieroi, quelli che nei film d’azione spesso sono per il pubblico anche più affascinanti degli eroi stessi. Ma questo non è un film, smettiamola.

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