Adesso isoliamo Trump, facciamolo per l’Ucraina, facciamolo per noi
Ok in queste settimane ci siamo arrabbiati, abbiamo riso, abbiamo pianto, ci siamo disperati e abbiamo condiviso un sacco di meme. Però adesso è arrivato il momento di lasciare perdere Trump e gli USA. Aspettare le sue idiozie è controproducente, fa perdere tempo a tutti e, come abbiamo detto mille altre volte, gli ucraini di tempo da perdere non ne hanno proprio.
Lo abbiamo assecondato, lo abbiamo lusingato, lo abbiamo coinvolto e l’unico risultato ottenuto è stato pari allo zero se non negativo. E ‘mo basta però.
Trump è una disgrazia per il mondo
Trump è una disgrazia. E non solo. Trump ha confermato di aver altri obbiettivi in questi quattro anni, il cui principale è la riabilitazione della russia a livello diplomatico ed economico. Lo ha detto e lo farà se stiamo dietro ad ogni suo capriccio.
Lo ha detto in campagna elettorale e lo ha ripetuto nel suo ultimo statement su Truth dopo la telefonata con putin che gli USA e la russia non vedono l’ora di fare affari insieme non appena terminerà la guerra in Ucraina. Perchè non spingerlo subito a questo? Perchè non isolarlo e portarlo ad un ennesimo stress-test della democrazia USA?
Se gli elettori ed i rappresentanti di Camera e Senato glielo permetteranno allora significherebbe che comunque non ci sarebbe stato nulla da fare con Trump neppure tra tremila anni di negoziati e telefonate, tremila anni di infamia e vergognosi tentativi di compiacerlo.
Eppure è sempre stato chiaro nei suoi intenti: lui rispetta maggiormente putin di qualunque altro leader europeo. Per lui noi siamo scarafaggi, degli “scrocconi patetici” che vogliono “fottere gli USA”. “L’Unione Europa è un’atrocità”, parole sue, mentre la russia no.
Ovviamente l’Europa non ha tranciato di netto i rapporti, troppo profondi e radicati in ogni aspetto della nostra società, però forse è arrivato il momento di salutare e fare da soli. Dopotutto questa non è la sua guerra no? Questa è la nostra guerra, siamo noi a dover difendere l’Ucraina e a difendere i nostri confini.
Isolare Trump diplomaticamente
L’Europa è forte anche se non lo sa. L’Europa è ricca e forte, nessuno può fare a meno di noi, neppure gli USA. Adesso abbiamo anche uno zoccolo duro di grandi prospettive con Germania, Francia, UK e Polonia, possiamo e dobbiamo fare di più.
Iniziando proprio dall’isolare diplomaticamente Trump e la sua cricca, smettendo di essere i suoi badanti perchè tanto non serve a niente. L’ultima telefonata con putin avvenuta dopo le continue raccomandazioni della “coalizione dei volenterosi” è stata controproducente, proprio come quando chiamiamo i nostri vecchi nonni sclerotici per assicurarci che prendano le medicine e poi non le prendono.
L’Europa deve continuare ad essere unita nel suo impegno verso Kyiv, favorire lo sviluppo dell’industria della difesa aumentando vertiginosamente la spesa pubblica in questo settore ed usare il pugno duro contro gli asset del cremlino all’interno dell’Unione. Privare di valore il voto sempre in dissenso di Ungheria e Slovacchia e punire i loro governi per l’ininterrotto flusso sistemico di propaganda putinista, negando l’accesso ai fondi UE su cui si basano le loro economie altrimenti allo sfascio. Eventualmente aprire con Budapest e Bratislava una discussione seria e concreta per la loro fuoriuscita dal gruppo dei 27. In attesa di Kyiv anche in 25 si starà benissimo.
E ancora, accelerare con i pacchetti di sanzioni alla russia, imprimere una pressione questa volta davvero senza precedenti, colpire le flotte ombra e paesi ed imprese che effettuano triangolazioni per aggirarle. Che nemmeno più una vite, un chiodo ed un filo di plastica arrivi in russia. Non aspettare tre anni ad indagare e colpire i responsabili quando vediamo aumenti del duemila percento di export verso il Kirghizistan che tanto ve lo dico anche io pur senza averne merito: ci stanno fregando.
Indagare sulle reti di propaganda che lavorano all’interno dei singoli paesi dell’Unione perchè finora l’abbiamo scampata bella (vedi Francia e Romania), ma domani nessuno può garantire che non arrivi il Georgescu di turno con le tasche piene di rubli e gli appartamenti colmi di armi a minacciare la nostra democrazia. Agire subito, agire oggi.
Anche noi europei siamo stati vittime negli ultimi ottant’anni di una sorta di propaganda che ci ha dipinto come deboli, indifesi, divisi e totalmente dipendenti dagli USA. Ed in parte era vero perchè risorgere dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale non è stato per niente semplice. Ma ora tutte le divisioni degli anni 40 dello scorso secolo non ci sono più, dobbiamo sempre ricordarcelo. Non c’è più Francia contro Germania, Italia contro UK ed un blocco sovietico forte ed esteso che minacciava tutti. Ora siamo tutti uniti contro la russia. Certo con dei distinguo, ma la situazione è ben diversa. Oggi siamo uniti da Lisbona a Kyiv (e con alleati preziosi come il Canada e l’Australia) contro un unico nemico, non abbiamo bisogno di complicarci la vita portandoci appresso un altro disperato caso psichiatrico come gli USA di Trump. Isoliamolo, facciamolo contento, rendiamolo impossibilitato a nuocere alla causa perchè più che un potente leader democratico oggi appare più come un sabotatore all’interno dell’area atlantica.
Ma più di tutto facciamolo per l’Ucraina. Facciamo quello scatto in più per aumentare il sostegno militare all’esercito ucraino che più di così davvero non può fare da solo.
Zelensky ha ragione: il silenzio (e le azioni aggiungo io) degli USA e del resto del mondo stanno incoraggiando putin a continuare la guerra in Ucraina. USA ed Europa non riescono ad essere incisive perchè si sono sempre dati risposte sbagliate a domande sbagliate.
Continua il silenzio assenso del mondo teatrale alla guerra russa in Ucraina. Netrebko si esibirà anche a Verona, ma la storia de "gli artisti non sono soldati e non l'arte non c'entra niente con la guerra" non regge più.
I politici che negano il futuro coinvolgimento di militari europei in Ucraina o mentono o non hanno ancora capito nulla.
La politica dei cuoricini si è sottomessa alla propaganda antioccidentale. Ora non si sorride più se il regime teocratico di Teheran viene messo alle corde, ma si addossano le colpe ad Israele. Quando succederà anche per l'Ucraina?