Il silenzio del mondo che incoraggia putin e le risposte sbagliate alle domande sbagliate

Zelensky ha ragione. Nel suo ultimo statement su Telegram ha affermato che “il silenzio degli USA (e degli altri) non fanno altro che incoraggiare putin”. E’ stato fin troppo buono. Aggiungo io: USA e Europa non possono più dopo oltre tre anni di invasione su vasta scala chiamarsi fuori e sentirsi innocenti, come se la colpa fosse sempre e solo degli altri. E’ troppo tardi e troppe parole sono state sprecate vanamente.
Ma poi, a voler ben vedere, quale timore abbiamo ancora nell’affrontare la russia? Ho la netta sensazione che i nostri leader finora si siano dati le risposte sbagliate a domande poste male. 

Le domande sbagliate

L’Europa (gli USA su questo piano non li calcolo più) si è fossilizzata su risposte date nel 2022 a domande che non si doveva porre. Invece che “come possiamo sconfiggere la russia?” a Bruxelles si sono chiesti “come possiamo non entrare in guerra con la russia?”. Ed è stato un errore fatale, anche se finora a pagarne il conto sono stati solo ed esclusivamente gli ucraini.
Chiedersi “come possiamo non entrare in guerra con la russia” sottintende di essersi bevuti la pillola (o la supposta a seconda dei casi) di propaganda russa che “la russia non può essere sconfitta”. E chi lo dice questo? Lo dicono al cremlino? Lo dicono sui social? E sticazzi.
Ora, questa balla colossale perdura tuttora negli ambienti governativi europei perchè alla fine dopo tutte le belle parole spese per l’Ucraina ogni processo di adesione all’Unione Europea e altre integrazioni socio economiche sono di fatto congelate fino alla fine della guerra, che non sappiamo però quale esito avrà.
Nessuno pare essersi mai chiesto invece “e se chiudessimo i cieli in Ucraina, e se formalizzassimo ufficialmente l’ingresso di Kyiv in UE, e se fornissimo all’esercito ucraino uomini e mezzi per la sua difesa, alla fine la russia cosa ci potrebbe fare?”. Già, cosa ci potrebbe fare? In tre anni e mezzo non è riuscita a muoversi che di qualche chilometro dal suo confine di Stato, è alquanto balzano pensare ad una sua avanzata trionfale fino a Berlino, quelli sono tempi andati.
In ogni caso, se nel 2022 si fossero posti la domanda giusta e si fossero dati la risposta corretta, ieri nessuno sarebbe morto a Kyiv, a Mykolaiv o Zhytomir.

Oggi le dichiarazioni di Kaja Kallas per l’UE sono risultate quasi ormai posticce. Affermare che “dobbiamo mettere pressione alla russia tramite nuove sanzioni” oggi come oggi non ha più senso. Qualcuno di cui non vi svelo il nome qualche mese fa ha detto al Parlamento Europeo: “Do Something“, non “Say Something”. Su quello siamo già bravissimi e comunque dai avete capito di chi sto parlando.
L’Europa è afona, apre bocca ma le sue parole ormai non le sente più nessuno, perchè dopo un po’ che ripeti una cosa, quella stessa cosa perde di significato, e quando una cosa non ha più un significato di fatto è come se non esistesse.

Il silenzio degli USA

Oltreoceano siamo messi anche peggio. Non è solo il silenzio degli USA ad uccidere, sono anche le sue azioni.
Su Trump abbiamo già detto e scritto tutto. Sapete che lo reputiamo una disgrazia per l’umanità e che più che un leader democratico è un asset diretto del cremlino. Non aggiungerò altro, non serve. Bisogna però sottolineare che dopo l’ultima telefonata con putin gli attacchi russi sui civili si sono intensificati, come se da mosca abbiano avuto la conferma che Trump è dalla loro parte e che l’Europa è un cane che abbaia ma non morde.
Insomma, più che al silenzio gli USA sembrano passati all’azione dalla parte sbagliata della storia, quella dei criminali, dei rapitori di bambini, degli stupratori. La premonizione di Philip Roth in “Il complotto contro l’America” sembra ormai essersi già compiuta.

In tutto questo schifo ogni tanto penso a Zelensky. E penso con quali persone deve avere a che fare ogni giorno per contrattare la sopravvivenza del suo popolo. Penso a come deve sentirsi ogni volta che un suo alleato, o presunto tale, parla di “dover fare pressioni sulla russia” dopo oltre tre anni di invasione. Penso a Zelensky e alle sue parole di oggi sul “silenzio degli USA e di altri che incoraggiano putin” e a come tutti, ancora una volta, faranno finta di non averle lette.

Potrebbe interessarti anche
Sondaggio SWG: gli italiani approvano l’uso delle armi in russia, i politici invece credono ai troll filorussi
swg sondaggio la 7 ucraina armi italia russia

Un sondaggio di SWG per LA7 mostra che la maggioranza degli italiani approva l'utilizzo delle armi italiani in russia, al contrario di ciò che affermano i nostri esponenti di governo.

Mentre Telegram blocca Ria Novosti e altre agenzie russe la stampa italiana rilancia i loro comunicati

Telegram, piattaforma sulla quale possiamo trovare ogni schifezza immaginabile e oltre, ha bandito i canali di alcune agenzie stampa russe come Ria Novosti, che invece la stampa italiana continua ad utilizzare come fonte per le sue notizie.

Gli orfani ucraini in Italia devono avere il diritto di tornare in Ucraina
orfani ucraini valle imagna

Il caso dei bambini ucraini orfani è il tipico caso di westplaining, dove gli unici a non aver diritto ad una voce sono proprio loro, i bambini ucraini.

Manifesti di propaganda russa a Milano e Torino: lettera aperta al Presidente Mattarella e al Presidente Meloni
lettera aperta presidente repubblica e consiglio propaganda russa

Lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni riguardo all’attacco ibrido della propaganda russa in Italia e nello specifico all’affissione dei manifesti a Torino e Milano “Proteggiamo i nostri figli insieme alla Russia”