turismo russo italia

Boom del turismo russo in Italia, dove a nessuno frega niente di ospitare terroristi

Sia chiaro, il problema del turismo russo non è solo italiano, ma europeo. Bene, lo abbiamo detto, ma ora parliamo di noi.
Secondo le ultime ricerche di mercato di cui si sono occupati diversa media come CNN e Moscow Times l’Italia è uno dei paesi con una maggior crescita del turismo russo, nonostante le sanzioni, nonostante i divieti, nonostante tutto. Parliamo, secondo i dati presentati dal quotidiano economico russo Vedomosti di oltre il 30% di presenze russe in Italia in più rispetto al 2024. Non mi illudo però, questi dati potrebbero essere nella realtà ben più alti.

E le sanzioni?

Le sanzioni europee non hanno di fatto mai vietato ai turisti russi di venire in cordiale visita di piacere o di spionaggio qui da noi. Ok non ci sono voli diretti con l’Europa, ok non possono venirci in auto, ma per il resto tutto è concesso.
Non stiamo nemmeno a dirlo, basta che i russi raggiungano la Turchia e poi da lì un volo per Milano. Poi con il visto Shengen via libera in tutti i paesi UE. Ed eccoci nuovamente pieni di russi, come se la guerra non ci fosse, come se nulla stesse accadendo. Ma queste ormai sono cose risapute.
Eppure, dovessimo stare a guardare le sanzioni europee, ai russi non potremmo nemmeno vendere una bottiglietta d’acqua o dei vestiti. Non ci sono limiti di valore nei materiali sanzionati per moltissimi oggetti di uso comune. Purtroppo, non è così. Dovrebbe essere così, ma non lo è proprio per niente. E questo fa male perchè le sanzioni servivano proprio per isolare e portare uno stato di guerra e precarietà sulla capoccia del “russo normale”, ma non applicandole diventa un po’ difficile raggiungere l’obiettivo.
Mettiamoci l’anima in pace, nessuno vuole colpire il consumatore russo. Comincio a credere che i manifesti “la russia non è nostra nemica” siano in realtà condivisi da molta più gente di quello che speravo.

I numeri osceni del turismo russo in Italia

Secondo il Moscow Times, che riporta i dati di Yandex Travel, l’Italia è ovviamente al primo posto con il 9,8% di prenotazioni alberghiere per tutti i viaggi in uscita dalla russia. I numeri uno del disagio. Il che non mi stupisce dato che abbiamo intere regioni come la Liguria diventate un feudo di mosca dove è più facile sentire parlare in russo che italiano e dove tutte le agenzie immobiliari specificano che “qui si parla russo”. Vuoi non vendere una villa vista mare a Ospedaletti a qualche famiglia di oligarchi moscoviti?
Lo scenario è agghiacciante e deprimente e conferma tutti i sospetti: in Italia della guerra, degli ucraini e dei pericoli d’infiltrazione terroristica russa nel nostro paese non frega niente a nessuno.
Non frega moralmente, perchè i soldi sono più attraenti se vengono ricevuti, non importa da quale crimine provengano, piuttosto che donati per una causa umanitaria. E non frega nemmeno strategicamente, perchè se domani la russia decidesse di attaccare l’Europa probabilmente avremo tutta la costa ligure sotto il controllo di mosca nel giro di un paio d’ore e l’intera Sardegna circondata in mezza giornata.
Ma non andiamo così lontano, limitiamoci alla sfera emotiva.
Il settore dell’ospitalità italiano è lo specchio di quello che siamo diventati. Un paese debole con i potenti e inflessibile con i più deboli. Un paese senza umanità e moralità che accetta di buon grado, perchè non gliene frega niente, di far sedere allo stesso tavolo vittima e carnefice, di umiliare chi in questi anni ha difeso non solo la propria patria ma il mondo intero dalla barbarie russa e di accogliere con sbaveggianti salamelecchi ogni porco ed ogni assassino. “Prego, bentornati compagni dalla grande madre russia, vi aspettavamo, non vedevamo l’ora di leccarvi il sedere!“. 

Cambiare il paradigma per vincere

Abbiamo sempre detto che per vincere le sfide della guerra, e magari evitarne una proprio a casa nostra, sarebbe importantissimo cambiare il paradigma della narrazione dei nostri tempi. E qui, purtroppo, non sta cambiando un fico secco.
L’Italia non ha la forza, non ha la volontà e la capacità intellettuale di liberarsi da decenni di “pre invasione” russa. Ci siamo ideologicamente legati mani e piedi ad una potenza terrorista e disumana, stiamo sguazzando allegramente nella loro melma che, a dirla tutta, è anche la nostra melma.
Onestamente a me tutta questa faccenda non stupisce, ma fa comunque schifo. E provo vergogna per la mia Italia e odio verso tutte quelle categorie sociali del nostro paese che non si ribellano alla narrazione dei buoni russi, dei russi normali e dell’accoglienza indistinta dei criminali alla nostra tavola. A ben vedere, detta in questo modo, dovrei odiare praticamente tutti gli italiani. E forse è proprio così.

Potrebbe interessarti anche
La criminale idea di negoziare i territori occupati è una condanna a morte per milioni di ucraini
Ucraina come si vive nei territori occupati

La situazione nei territori ucraini temporaneamente occupati va oltre la tragedia. Tra perquisizioni, soprusi e ricatti la vita dei civili è diventata insopportabile.

C’è un precedente: il TAR blocca il documentario di Russia Today, ora non ci sono più scuse
tar torino russia today

Il TAR del Piemonte conferma il blocco alla proiezione del documentario di Russia Today all'Università. E' un precedente importante, non ci sono più scuse per i sindaci che negheranno l'annullamento di future proiezioni.

Fateci sognare: Draghi presidente della Commissione Europea
draghi commissione europea

Se proprio dobbiamo sognare, facciamolo in grande. Con Draghi alla presidenza europea al posto di Ursula Von der Leyen finalmente putin avrebbe una degna nemesi con cui confrontarsi.

ECC-Net Italia, progetto cofinanziato UE, ha deciso che un pezzo di Ucraina è già russia
ecc-net ucraina mappa smembrata

ECC-Net Italia, progetto cofinanziato UE, presenta una cartina dell'Ucraina monca, senza la Crimea. Propaganda russa pagata con i nostri soldi.