Il presidente italiano Mattarella sempre al fianco dell’Ucraina
Il presidente italiano Sergio Mattarella ha rinnovato anche durante il XVIII vertice informale del gruppo Arrajolos di Porto avvenuto il 6 Ottobre 2023 il pieno sostegno all’Ucraina. Ma questa è solo l’ultima dichiarazione di un uomo di grande sensibilità politica, un vero uomo europeo con uno sguardo ampio sul futuro per non commettere gli errori del passato. Il presidente Mattarella dal 24 Febbraio 2022 ha sempre fatto sentire la sua voce chiara e netta sulla guerra in Ucraina, pur in un contesto come quello italiano molto frazionato e con una importante infiltrazione di propaganda russa.
Il presidente Mattarella a Porto: evitare un nuovo 1938
Mattarella non ha invece mai avuto dubbi a riguardo, cercando di riportare sempre l’attenzione sul pericolo che la russia rappresenta per l’Europa democratica e libera
In una Europa (ma anche negli USA non si è messi meglio) che, poverina, dopo poco più di un anno e mezzo sembra essersi già stancata di vedere gli altri combattere al posto suo per eliminare il pericolo russo, esistono per fortuna anche voci di una resistenza incondizionata alla causa ucraina. Il presidente italiano Sergio Mattarella ha dichiarato durante il vertice di Porto che un mancato sostegno all’Ucraina in questa sciagurata guerra significherebbe ricreare le condizioni pre-belliche del 1938, quando durante le trattative di Monaco l’intera Europa accontentò Hitler con la cessione alla Germania di parte del territorio cecoslovacco pensando che così si sarebbe accontentato e avrebbe interrotto le operazioni militari. Come andò la storia lo sappiamo tutti.
Il paragone tra la Germania nazista di allora e la federazione russa di oggi è più che appropriato, le azioni di putin sembrano ricalcare fedelmente quelle di Hitler negli anni subito antecedenti alla seconda guerra mondiale. Non è un’esagerazione dirlo, anche se esistono ancora inspiegabilmente dei tentennamenti da parte dell’establishment politico mondiale nell’ammetterlo, sempre a caccia di qualche voto in più anche nelle più profonde bassezze dell’elettorato.
Mattarella non ha invece mai avuto dubbi a riguardo, cercando di riportare sempre l’attenzione sul pericolo che la russia rappresenta per l’Europa democratica e libera, anche quando le divisioni politiche in Italia e la ricerca del consenso ad ogni costo spingono i rappresentati dei vari gruppi politici a dichiarazioni che sembrano più ricalcare la propaganda filorussa piuttosto che quella filoatlantista.
Mattarella: sostenere la resistenza ucraina per una pace giusta
La pace giusta per il presidente italiano è quella che rispetti i confini nazionali, la sovranità dello stato ucraino e che garantisca una pace vera e duratura
Il presidente Mattarella non è certo un invasato guerrafondaio a voler armare l’esercito di Zelensky. Certamente Sergio Mattarella vuole la pace in Ucraina, come la vogliamo tutti, ma a quale costo? Al costo di concedere la vittoria all’aggressore? Al costo di ammettere che la forza brutale è lo strumento più efficace per ottenere ricchezza e potere?
Questi discorsi infantili, diametralmente opposti alla visione del presidente italiano, sulla pace attraverso il disarmo dell’aggredito sono semplice spazzatura, un corto circuito mentale che al mondo c’è sempre stato e che ha portato l’umanità sul baratro del disastro globale in più di un’occasione.
Lo stesso Mattarella è il presidente di una nazione che nel 1945 insorse contro gli occupanti nazisti e aiutò l’esercito americano a risalire dalla Sicilia fino a Milano liberando l’Italia, e non lo fece certo tirando pomodori e patate contro l’esercito di Hitler, ma armando militarmente la resistenza partigiana.
La pace giusta per il presidente italiano è quella che rispetti i confini nazionali, la sovranità dello stato ucraino e che garantisca una pace vera e duratura nel corso dei decenni a venire, per una integrazione dell’Ucraina all’interno del perimetro europeo.
Il presidente Mattarella, mai un cedimento sull'Ucraina
D’altronde stiamo parlando di uno statista di altissimo livello, il presidente della Repubblica più longevo (è già al suo secondo mandato) e che nel corso della guerra in Ucraina ha sempre rilasciato dichiarazioni a senso unico: sostenere fino a che sarà necessario e senza cedimenti Kyiv.
Ad Aprile 2023 durante una sua visita in Polonia parlò alla stampa dichiarando “sostegno all’Ucraina finché è necessario, finché occorre, sotto ogni profilo: di forniture militari, finanziario, umanitario, per la ricostruzione del Paese, con una convinzione che questo riguardi non soltanto l’Ucraina, e non soltanto i Paesi vicino all’Ucraina come la Polonia, ma riguardi tutti i Paesi che si richiamano alla libertà delle persone e dei popoli” e anche “se l’Ucraina fosse lasciata alla mercé di questa aggressione, altre ne seguirebbero. E la connessione mondiale precipiterebbe“. Sempre durante il vertice con il presidente polacco Duda aggiunse che “siamo tutti quanti, come è ben noto a tutti noi, inorriditi da alcuni comportamenti disumani che, nella guerra, vengono utilizzati da parte delle Forze armate russe“.
In occasione invece di una sua visita in Macedona del Nord a Settembre 2022 dichiarò: “La resistenza nei confronti del disegno imperialista manifestato dalla Federazione Russa richiederà un impegno di lunga durata e sta già imponendo sacrifici rilevanti alle nostre popolazioni, a cominciare dal rincaro dei prezzi dell’energia e dei beni alimentari. Ma sono costi immensamente minori di quelli che dovremmo subire se non venisse fermata subito questa logica di aggressione, che ripropone gli scenari di guerre devastanti dei secoli passati.”
Potremmo andare avanti per giorni interi a raccogliere queste sue dichiarazioni.
Mattarella, un grande uomo europeo
Quando la guerra sarà finita e la federazione russa del criminale internazionale putin sarà stata respinta oltre i confini ucraini in molti vorranno salire sul carro dei vincitori, negando i loro dubbi sull’Ucraina e le loro dichiarazioni filorusse durante questa sciagurata aggressione militare.
Un posto d’onore invece dovrebbe proprio averlo Sergio Mattarella che con pazienza, evitando clamore e polemiche, giorno dopo giorno attraverso la sua rete diplomatica continua a costruire consensi intorno alla resistenza dell’Ucraina senza mai perdere la strada verso una vera pace giusta e duratura. Grazie Presidente.
C'è chi espone la bandiera palestinese sui luoghi simbolo, chi discute di farlo, chi ne apprezza il gesto. Manca però chi vuole esporre la bandiera ucraina.
Permettere ai russi di venire in Europa per le vacanze come se niente fosse è sbagliato: danneggia gli ucraini e normalizza gli aggressori.
Cara UE, per contrastare la propaganda russa online non servono nuove leggi, servono i soldi per costituire un vero IT Army.
Il pagamento per gli enormi danni causati dalla guerra russa in Ucraina sconvolgeranno l'economia russa per generazioni. Le sanzioni di oggi sono in confronto uno scherzo.