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Risposta al comunicato di Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma in riferimento all’evento con Romanovsky

Rispondiamo al comunicato di Istituzione Universitaria dei Concerti riguardo alle polemiche per la loro organizzazione del concerto di Alexander Romanovsky presso l’aula magna dell’UniversitĂ  La Sapienza di Roma.
Lo riteniamo un atto doveroso per comunicare il nostro pensiero sulla vicenda, senza voler alimentare alcuna polemica e senza voler sfidare nessuno, ma è necessario dover esplicitare il nostro punto di vista che, a quanto pare, non è stato compreso appieno.

Il comunicato stampa di Istituzione Universitaria dei Concerti e la risposta di Stand for Ukraine

Vi riportiamo il comunicato intero di IUC e rispondiamo all’interno paragrafo per paragrafo. Troverete le nostre risposte in rosso nel testo.

Comunicato IUC in risposta alle critiche e agli attacchi personali sui media e di hackeraggio ricevuti negli ultimi giorni
Comunicato stampa
Per la stampa

Milano, 20 gennaio 2024

A seguito degli ingiusti attacchi diretti alla IUC, tra i quali:
– “shitstorm social” da parte di schiere organizzate di troll e utenti esterni alla cerchia di appassionati e follower;
– attacco hacker di “Anonymous” che ha oscurato il nostro sito istituzionale;
– diffamazione ed illazioni a mezzo stampa da parte dell’associazione “ Stand for Ukraine”.
Stand for Ukraine: Vorrei rimandarvi all’articolo in questione che vi invito a leggere (
https://www.standforukraine.it/2024/01/15/pianista-romanovksy-roma-propaganda-russa/) dove non si trova assolutamente alcuna diffamazione o illazione, anzi, trattiamo l’argomento con massima serietĂ  perchè su certe cose non si può scherzare. Quasi in contemporanea abbiamo inviato due lettere aperte, una al sindaco Gualtieri e una alla rettrice dell’UniversitĂ  La Sapienza per chieder loro una presa di posizione (che tra l’altro non c’è stata) su una tematica così importante. Ricordiamo che le polemiche ci sono state in tutta Italia, con manifestazioni (pensiamo a Bari e Padova) e indignazione da parte della comunitĂ  ucraina e dalla comunitĂ  italiana che li sostiene in un momento così grave per il loro paese.  

la IUC, Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma così risponde:

L’arte come occasione di riflessione
La IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti, organizzazione senza scopo di lucro, che promuove la cultura e l’arte, intende chiarire la propria posizione in merito alle recenti polemiche suscitate dal concerto del pianista ucraino Alexander Romanovsky, in cartellone il prossimo 23 gennaio.

Alexander Romanovsky è stato, probabilmente, vittima di una strumentalizzazione. Un video, girato il 30 giugno 2022, da un blogger ucraino e pubblicato su You Tube, che lo ritraeva mentre si esibiva davanti al teatro bombardato di Marioupol, non fa di lui, forzatamente, un collaborazionista russo.
E’ vero che con lui a Marioupol, suonava anche un violinista, che a quanto sembra, è un simpatizzante di Vladimir Putin. La realtà è che Romanovsky non si è mai schierato dalla parte degli aggressori del suo paese e non ha mai parteggiato ufficialmente per il Cremlino.
Qualche settimana dopo il concerto di Marioupol, Romanovsky, su Telegram, ha espresso tutta la sua tristezza per lo scempio compiuto nella città: “come tutte le persone che sono legate all’arte, alla cultura, queste immagini sono rimaste impresse nel mio cuore”. (J. Merzisen, Radio classique FM, 9 agosto 2022).
Stand for Ukraine: il violinista che “a quanto pare” è un “simpatizzante” di Vladimir Putin si chiama Petr Lundstrem e appare insieme a Romanovsky in questo video di propaganda russa (è anche sottotitolato in italiano) in cui dice, testuali parole, “anche noi vogliamo la pace, ma solo dopo la nostra vittoria”. Noi inteso come russi. Quindi sgombriamo il campo dai dubbi e dai “pare” e “a quanto sembra”. E’ un video di palese propaganda per la vittoria della russia in Ucraina e anche Romanovsky vi partecipa. Non sapeva di cosa si parlava? Difficile da credere.
In ogni caso se tre prove fanno un indizio, Romanovsky ha suonato davanti al teatro distrutto di Mariupol con Petr Lundstrem, ha partecipato a questo video di propaganda e nel messaggio che avete riportato di Romanovsky su Telegram dice sì di essere dispiaciuto della distruzione della sua cittĂ , ma non specifica che sono stati i russi ad invaderla e non li condanna. E’ così difficile? Non schierarsi in molti casi, secondo noi ancor piĂą in questo, è equivalente a sostenere una parte piuttosto che un’altra.

Questo, per quanto attiene ai fatti fini qui verificati. La decisione della IUC di ospitare il concerto di Alexander Romanovsky (malgrado i molti attacchi e le presunte ambiguità del musicista, tutte ancora da provare) è da addurre alla volontà dell’istituzione di elevare l’arte, la musica, a strumenti di pace, di tolleranza, di riflessione e non di conflitto.

Se la IUC dovesse piegarsi a queste logiche, non ci sarebbe più evento o concerto che non sarebbe politicizzato. Le guerre, nel mondo, imperversano. Basta una fake news per trasformare un artista in un criminale. E questo noi non lo vogliamo. L’Italia è un paese libero e democratico. Prima di giungere ad affrettate conclusioni si impongono la verifica dei fatti, la riflessione, la contestualizzazione e non una sommaria sentenza pronunicata sui social.

La IUC condanna gli offensivi e violenti attacchi ricevuti

La IUC difende i valori dell’arte e della musica, quali strumenti di mediazione, tolleranza e comprensione reciproca. Difende, a maggior ragione, la decisione di confermare il concerto di Alexander Romanovsky rimandando al mittente tutte le accuse ricevute in questi giorni, compreso quelle provenienti da noti personaggi che hanno utilizzato il loro potere di influenza per denigrare, sui social media, una piccola organizzazione concertistica, i suoi membri e i suoi dipendenti.

Il gruppo Anonymous ha perfino “hackerato” il nostro sito come se fossimo uno stato in guerra o un gruppo terroristico, causandoci danni economici e di immagine pesantissimi.

Auspici per il concerto:

Invitiamo il pubblico a partecipare all’evento con un atteggiamento aperto e riflessivo. Siamo convinti che l’arte possa essere un potente strumento per promuovere la pace e la comprensione e che questo evento possa contribuire a generare un dibattito costruttivo e interessante su questi temi.

Stand for Ukraine: Auspichiamo che il dibattito sulla propaganda russa e la sua intromissione nella societĂ  civile tramite la cultura non finisca qui, ma che serva a sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli che ne possono derivare. Nelle lettere aperte inviate al sindaco Gualtieri e alla rettrice Polimeni abbiamo riportato il pensiero dell’ambasciatore ucraino a Roma Yaroslav Melnyk intervenuto nelle scorse settimane cercando di bloccare la recente esibizione di Romanovsky a Padova presso il Conservatorio Pollini. Citando le parole dello stesso ambasciatore ucraino Melnyk “Ora la cultura è anche uno strumento chiave nella guerra ibrida russa. I rappresentanti del settore dell’attivitĂ  culturale russa non si stancano di sottolineare che gli eventi culturali russi all’estero sono una “operazione speciale” sul fronte culturale e una “offensiva culturale””. Non possiamo che essere d’accordo con lui.

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