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La sconfitta della propaganda russa, il declino de Il Testimone

Noi di Stand for Ukraine.it insieme a tantissimi attivisti pro-Ucraina tra Gennaio e Febbraio 2024 abbiamo combattuto una piccola battaglia per sconfiggere la propaganda russa del film “Il testimone”. L’impegno di tutti è stato grandissimo e ha portato i suoi frutti. Questo genere di propaganda da quattro soldi è stata sconfitta, relegata negli scantinati più bui d’Italia. Se oggi se ne parla di meno non è perchè ci siamo disimpegnati, non siamo mica gli USA noi, ma perchè una prima vittoria sulla propaganda russa è stata raggiunta e “Il testimone” ormai sembra essere considerato radioattivo tranne che per pochi e irriducibili eletti, gli appartenenti alla “casta del dissenso”. Qualunque cosa questo voglia dire.

Forse dovremmo ringraziare gli organizzatori

E’ vero, qualcuno di voi storcerà il naso vedendo che in realtà le proiezioni del film russo di propaganda “Il testimone” sembrano essersi moltiplicate nelle ultime settimane, ma il suo potere di nuocere gravemente alla salute della collettività sembra essere stato sterilizzato e, anzi, ha portato anche dei benefici (ha fatto anche cose buone…).
Come per la grande guerra in Ucraina che negli intenti di putin doveva servire anche per dividere l’occidente e che nella pratica ha portato ad una insperata unità tra i paesi europei (oltre che all’allargamento della NATO a Finlandia e Svezia), il caso de “Il testimone” ha risvegliato le coscienze dormienti di tanti, ricompattato la nostra solidarietà e creato una vera e propria “task force” civica volontaria di lotta alla propaganda russa. Insomma ha sollevato un problema che è sempre stato lì, nascosto e sottovalutato, e lo ha reso risolvibile con l’impegno non scontato di tutti. Anche gli agnelli più timidi hanno ruggito come dei leoni.
Forse agli organizzatori delle proiezioni del film russo “Il testimone” dovremmo dire un grande GRAZIE per aver fatto emergere quell’attivismo impegnato e consapevole, libero e carico di passione che credevamo sepolto sotto strati di populismo. Se prima la propaganda russa ci faceva paura, ora sappiamo come combatterla. Grazie di cuore. Evviva.

La sconfitta de "Il testimone", nonostante le proiezioni si siano moltiplicate

Tra l’altro, piccola nota a margine, le venues scelte per Il testimone hanno quasi dell’incredibile. Si passa dalla sala da ballo della scuola di tango alla location per matrimoni, dal circolo ricreativo bar pizzeria fino alla piccola libreria specializzata in olistica ed esoterismo dove poter discutere di geopolitica e di russofobia tra un evento sul risveglio dell’alchimia uterina e un consulto sui tarocchi fiorentini.

Bene, quindi perchè parlare di vittoria sulla propaganda se il film è ancora in circolazione?
La risposta è semplice. Dai teatri e dalle sale comunali le proiezioni si sono spostate in piccoli circoli privati o in posti che in gergo colloquiale diremmo “dimenticati da Dio”, in visioni spesso organizzate con il supporto di realtà politiche o culturali legate all’estrema sinistra e all’anti occidentalismo come il partito di Marco Rizzo Democrazia Sovrana e Popolare fondato a Gennaio 2024, figlio delle recenti esperienze di liste vicine alle minoranze NO VAX, NO GREEN PASS e NO a tante altre cose. Tutte liste che, dati elettorali alla mano, non riescono quasi mai alla fine a superare la soglia di sbarramento per eleggere i propri rappresentanti nè in parlamento nè nei consigli comunali (tranne qualche piccola eccezione ben isolata).

Stesso discorso per la collaborazione degli organizzatori de “Il testimone” con la nuova lista per le elezioni comunali di Firenze “Firenze Rinasce”, che già dal suo payoff “Il buonsenso del dissenso” rivela molte cose. Sulla pagina Facebook della lista gli ideali sono molto simili a quelli di Democrazia Sovrana e Popolare: No vaxismo (contro il golpe dell’OMS!!!), sostegno a personaggi propagandistici come Jorit, stop al genocidio e tante cose che “gli altri non dicono”. Nulla di nuovo quindi.

Tra l’altro, piccola nota a margine, le venues scelte per Il testimone hanno quasi dell’incredibile. Si passa dalla sala da ballo della scuola di tango alla location per matrimoni, dal circolo ricreativo bar pizzeria fino alla piccola libreria specializzata in olistica ed esoterismo dove poter discutere di geopolitica e di russofobia tra un evento sul risveglio dell’alchimia uterina e un consulto sui tarocchi fiorentini.

I “sold out” reclamizzati dagli organizzatori poi sono molto relativi e le foto mostrate su X spesso mostrano un massimo di una cinquantina di persone, spesso molte meno, a volte viene utilizzato il buio della sala di proiezione per fare immaginare il tutto esaurito.
Per la cronaca a Milano la proiezione di 20 Days in Mariupol al Teatro Franco Parenti ha probabilmente raggiunto un numero di persone superiore a tutte quelle de “Il testimone” da Gennaio ad oggi messe insieme.
Direi che finchè se la cantano e se la suonano tra di loro va benissimo così. Certo dà fastidio, ma siamo persone modeste, una volta raggiunta la vittoria brindiamo e passiamo oltre.

Mantenere alta la guardia

Se la propaganda russa doveva sfondare in Italia, questa è la certificazione che “Il testimone” ha sfondato solo negli ambienti dove già la si pensava in quel modo, in un eterno “bias cognitivo” che non raggiunge mai nessuna evoluzione (sono anti occidentale, quindi anti NATO, quindi pro Russia, quindi pacifista, stop genocidio, sveglia che ci stanno mentendo tutti). Insomma da lì non si scappa.
Se le visioni de “Il testimone” si sono ridotte a questa platea trovando sbarrate strade più ampie i motivi sono due: il film è universalmente riconosciuto come uno dei peggior film mai realizzati (voto 1/10 su IMDB) e, soprattutto, grazie all’impegno civile di associazioni pro-Ucraina, singoli attivisti e società civile che finalmente ha alzato la testa e ha reagito al tentativo maldestro della propaganda russa di introdurre nelle nostre città le falsità raccontate in questo film.

Ciò non devo però farci rilassare troppo, giusto un pochino. E’ importante mantenere alta l’attenzione e continuare tutti a lavorare per arginare i pericolosi tentativi della propaganda di far breccia nelle nostre democrazie. Quindi continuiamo a vigilare, a segnalare, a scrivere ai sindaci, ai giornali locali e nazionali e ai nostri politici in Italia e in Europa. Se i nostri rappresentati nelle pubbliche amministrazioni sono seduti nei posti di comando è solo grazie a noi, leggere qualche nostra bella email di indignazione e di segnalazione del pericolo è il minimo che possano fare. E, rendiamogli merito, spesso lo hanno anche fatto e i risultati si vedono. Bravi tutti!

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