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la non informazione dei quotidiani italiani sulla guerra in Ucraina

Tragicomico viaggio nei quotidiani italiani, dove la guerra in Ucraina non esiste

Venti mesi dopo l’inizio dell’invasione su vasta scala della russia ai danni dell’Ucraina i quotidiani nazionali italiani hanno relegato le notizie provenienti dal più sanguinoso teatro di guerra dopo la seconda guerra mondiale su piccoli trafiletti, con pochissimi approfondimenti e mai nessuna presa di posizione netta sul conflitto. Eppure questa guerra coinvolge tutti noi occidentali anche se non siamo sulla linea del fronte, ma forse nessuno vuole destarci dai nostri sogni.

E’ una domenica di Settembre come un’altra, nella notte la russia ha nuovamente attaccato massicciamente con sciami di droni e missili le pacifiche città dell’Ucraina (compresa la capitale Kyiv), la controffensiva ucraina prosegue verso Sud per mettere la Crimea a tiro di Himars dopo aver sfondato la prima (durissima) e la seconda linea difensiva russa e gli USA hanno accettato l’invio alle forze armate di Kyiv dei missili ATACMS a lungo raggio, un momento decisivo per le sorti di questa guerra.
Di carne al fuoco ne abbiamo, vediamo di cosa (e come) parlano invece i quotidiani italiani.

Repubblica e Corriere della Sera, altro a cui pensare

Repubblica e Corriere della Sera sono indubbiamente i due più autorevoli quotidiani nazionali italiani, hanno coperto in modo abbastanza sufficiente le prime settimane di invasione con reportage e approfondimenti dai loro inviati, ma quello che resta ora è una misera “diretta” in cui sovente si riportano alla lettera le veline delle agenzie stampa del cremlino e ovviamente le quotidiane sparate di medvedev sull’apocalisse nucleare che l’occidente a quanto pare sta provocando con il sostegno all’Ucraina.
Già il fatto che un quotidiano nazionale si limiti a trascrivere questi assurdi comunicati la dice lunga sulla qualità con cui viene trattato l’argomento.
Il resto delle notizie di queste “dirette” sono estratti ricopiati dai maggiori siti di news ucraini (Ukrainska Pravda, Unian, Kyiv Independent). Una inutile rassegna stampa che possiamo anche vedere noi stessi senza il filtro di Repubblica o Corriere.it

Repubblica Ucraina notizie
Fatta questa doverosa premessa su Repubblica troviamo in questa Domenica le notizie provenienti dall’Ucraina come decima notizia, sotto la solita carrellata di notizie locali, gossip politico sulla premier Meloni che al G20 ha stretto la mano molto freddamente al commissario UE Gentiloni e sull’ennesimo capitolo sulla compagnia aerea di bandiera, ITA, che da quando il mondo è stato creato è da sempre sull’orlo della bancarotta o sta per essere venduta a Lufthansa.
Da segnalare che tra i brevi flash all’interno della loro “diretta” sull’Ucraina parte in automatico un video sui solito sproloqui di Lavrov durante il recente G20 in India.

Corriere della Sera invece sembra non provarci nemmeno, anche loro forniscono lo stesso servizio di Repubblica.it con notizie che dovrebbero essere aggiornate in tempo reale sull’andamento del conflitto, ma onestamente abbiamo avuto molta difficoltà a trovarle, quando alla fine l’occhio ci è caduto su una foto del criminale internazionale putin (per un articolo di approfondimento sui partigiani della Crimea) ed una semplice frase “Ucraina-Russia: le notizie di oggi”. Niente di più. L’articolo poteva almeno avere un po’ di rilevanza invece che essere sepolto in mezzo alla Home con a fianco una foto del presidente russo, ma non pretendiamo poi così tanto.
Tra le notizie invece in bella evidenza in Home Page su Corriere.it troviamo il divertente video di un orso che si rotola sul ghiaccio e un articolo su un dirigente della Regione Puglia che durante la festa per i suoi 50 anni avrebbe fornito le sue coordinate bancarie ai suoi 800 (!!!) invitati per semplificargli la vita con i regali.
Ma di guerra e di Ucraina solo pochissime aride parole. L’Home Page di un sito di un quotidiano nazionale non è solo un’accozzaglia di articoli più o meno scandalistici, ma definisce la linea editoriale della pubblicazione stessa. E la cosa, per noi, vale anche in questo caso.

Dovessimo informarci solo sui quotidiani italiani non sapremmo se c’è in atto una controffensiva (le cui poche notizie sono sempre dichiarazioni di qualche non precisato ufficiale USA o del Regno Unito che la ritengono troppo lenta), quali sono gli avanzamenti delle truppe ucraine o che ormai è una consuetudine che in russia, anche e soprattutto a mosca, quasi ogni giorno ci siano attacchi di droni, incendi e devastazioni.

Ci manca solo che comincino a chiamare questa guerra “operazione militare speciale”, ma non vogliamo darvi troppe speranze su questo punto.

Anche Ansa sull'Ucraina ci ha rinunciato

Ansa notizie ucraina
Sfida: trovate sul portale Ansa le notizie sull’Ucraina

Anche Ansa.it, il portale dell’omonima agenzia stampa pare aver rinunciato ad informare sulla guerra in Ucraina. Troviamo una dichiarazione di due righe del capo degli 007 di Kyiv Budanov in un minuscolo trafiletto laterale, senza alcun approfondimento e senza nessuna altra notizia a corredo. Niente di niente.
Per trovare la notizia sull’Ucraina su Ansa.it abbiamo dovuto usare la funziona “Cerca” del browser, altrimenti non l’avremmo mai e poi mai notata.

Non solo cattive notizie: Linkiesta, una goccia nel mare della non-informazione

Linkiesta su Ucraina
Linkiesta dedica sempre ampio spazio al conflitto Ucraino

Nella stampa italiana però ci sono anche esempi virtuosi ed il più brillante è senza dubbio il giornale online di approfondimento Linkiesta del direttore Christian Rocca. Durante tutta la guerra non ha mai fatto mancare informazione su questa guerra, mantenendo una linea editoriale netta e coerente, spiegando le proprie ragioni in modo sempre esaustivo e senza troppi fronzoli.
Anche in questa Domenica di Settembre l’apertura è dedicata ad un editoriale sulla propaganda russa e sui reduci di Mariupol, testimoni delle barbarie dell’esercito del criminale internazionale putin, autentica e forte voce su quello che è successo e sta ancora accadendo sul suolo ucraino e che in Italia, a livello mediatico, cerchiamo di ignorare.

Situazione desolante

Questa situazione non è dovuta al fatto che si tratti di un giorno del weekend (la guerra non va in vacanza) ma è il riflesso di una informazione davvero ai minimi livelli e con priorità ben differenti rispetto a quelle che ci si aspetterebbe da pubblicazioni non scandalistiche. E non è neppure una Domenica di campionato di Serie A, altrimenti quelle poche notizie sarebbero sotterrate sotto tonnellate di cronache sportive.

Il vero pericolo è che senza una informazione seria e consapevole sull’importanza della guerra in Ucraina, che, ripetiamo, coinvolge anche tutti noi, si stanno gettando le basi per la mistificazione dei fatti che sono avvenuti e che stanno avvenendo ogni giorno in Ucraina, con le relative ricadute geopolitiche che influenzeranno il mondo a venire.
Una “non-informazione” come sta avvenendo in Italia da parte dei quotidiani nazionali spalanca le porte alla propaganda russa che urla, urla e urla più forte degli altri, dove l’aggredito diventa l’aggressore, dove la vittima “se l’è cercata” (quando non si trasforma direttamente in carnefice), dove l’Ucraina viene considerata un peso per tutto l’Occidente, la guerra una scocciatura ed i difensori caduti saranno semplicemente morti per niente in un piccolo e insignificante conflitto regionale.

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