Le istituzioni funzionano. Ci hanno ascoltati, bloccato il documentario di Russia Today su Youtube e X
Non è stata una cosa veloce, non è stata una cosa facile, non è ancora un’operazione completa. Ma ci hanno ascoltati. Le istituzioni, se sollecitate con cognizione di causa, funzionano. E ora ve lo dimostreremo.
Ad Aprile noi di Stand for Ukraine ci siamo chiesti come fosse possibile che un documentario prodotto dalla sanzionata Russia Today circolasse liberamente all’interno di spazi pubblici e privati senza che nessuno intervenisse. Allora ci abbiamo pensato noi, armati di tanta buona volontà e poche speranze a cercare di smuovere qualcosa.
Sull stesso argomento:
Come abbiamo segnalato violazione delle sanzioni UE - Fase 1, Unione Europea
Le sanzioni internazionali ci sono per un motivo, violarle è reato e la Commissione Europea sul tema specifico della trasmissione dei prodotti di Russia Today parla chiaro:
Da tempo la Federazione russa attua una sistematica campagna internazionale di disinformazione, manipolazione delle informazioni e distorsione dei fatti, nell’intento di rafforzare la sua strategia di destabilizzazione sia dei paesi limitrofi, che dell’UE e dei suoi Stati membri.
Per contrastare tale azione, l’UE ha sospeso le trasmissioni e le licenze di vari organi di disinformazione sostenuti dal Cremlino:[…]
Russia Today e controllate, tra cui Russia Today English, Russia Today UK, Russia Today Germany, Russia Today France e Russia Today Spanish, Russia Today Arabic”[…]”La Russia utilizza tutti questi organi di informazione per diffondere intenzionalmente propaganda e condurre campagne di disinformazione, anche in merito alla sua aggressione militare nei confronti dell’Ucraina.
Tali restrizioni riguardano tutti i mezzi di trasmissione e distribuzione negli Stati membri dell’UE o ad essi rivolti, compresi il cavo, il satellite, la televisione via Internet (IPTV), le piattaforme, i siti web e le app.[…]
L’UE ha imposto sanzioni anche alle organizzazioni dei media e alle persone responsabili di propaganda e disinformazione.”
Sembra chiaro come il sole: il documentario “Donbass, ieri, oggi, domani” di Russia Today non può essere riprodotto in Unione Europea. Farlo significa violare le sanzioni. Eppure.
A metà Aprile, visto il moltiplicarsi delle date sul suolo italiano di questo documentario sanzionato, abbiamo scritto una mail con tutti i particolari all’Unione Europea. La risposta della Direzione generale delle Reti di comunicazione è arrivata inequivocabile, eccone un estratto:
“Dal Suo messaggio apprendiamo che diverse proiezioni di documentari prodotti da Russia Today sono state trasmesse in Italia. Vorremmo che questo caso fosse sottoposto alle autorità italiane competenti. Tuttavia, esse avrebbero bisogno di informazioni più dettagliate sulle proiezioni: dove sono avvenute, quando, in quali condizioni, ecc. Ciò aiuterà le autorità nazionali a valutare se proseguire le indagini.” Il tutto correlato con l’elenco delle autorità competenti, cliccando qui potrete visionare i contatti pubblici a cui segnalare una violazione delle sanzioni internazionali.
Fase 2, il Ministero degli Esteri
L’autorità competente in caso di violazione delle sanzioni internazionali è il Ministero degli Esteri che mette a disposizione, come potete vedere da questo link, due indirizzi email dedicati per segnalare ogni tipo di anomalia.
Ed è esattamente quello che abbiamo fatto. Abbiamo segnalato con dovizia di particolari la situazione, surreale, che in Italia alla vigilia delle elezioni europee stava girando indisturbato un documentario pieno di falsità volto a condizionare l’esito del voto (missione compiuta) e a disumanizzare i cittadini ucraini. Abbiamo segnalato come, dove e quando ciò sarebbe successo.
Il Ministero degli Esteri non ha preso sottogamba questa cosa e tramite la Direzione Generale per la mondializzazione e le questioni globali ci ha risposto di aver interessato le autorità competenti che stanno ora investigando sul caso.
Il comunicato AGCOM
Per ora AGCOM tramite un comunicato stampa, nel quale fa ampio uso di parti del nostro articolo su questo “documentario” spazzatura di Russia Today ha invitato YouTube e X a rimuovere il contenuto sanzionato perchè:
“I contenuti del “documentario” assumono un carattere politico di incitamento all’odio razziale in violazione della dignità umana e appaiono riconducibili ad una forma di propaganda russa con un chiaro intento di diffondere notizie distorte e generare disinformazione, volte a orientare l’opinione pubblica screditando i paesi occidentali e le istituzioni europee. La diffusione di tale contenuto appariva tanto più grave in considerazione dell’imminenza del voto per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024 e del rischio di una interferenza sulla formazione del consenso dei cittadini attraverso una rappresentazione non corretta dei fatti di cronaca. Ciò ha reso urgente un intervento a tutela dei cittadini utenti.” Avete letto bene, incitamento all’odio razziale, violazione della dignità umana, disinformazione e interferenza nel voto per le elezioni europee. C’è tutto.
Il documentario sanzionato gira ancora le città, ma non sarei molto tranquillo fossi in loro
Per ora AGCOM è intervenuta solo per quanto concerne la pubblicazione del documentario della sanzionata Russia Today su Youtube e X, ma se fossi nei sindaci delle città in cui viene tuttora (o è già stato) proiettato non starei troppo tranquillo. Le autorità competenti hanno in mano tutte le informazioni necessarie e noi di Stand for Ukraine ci siamo presi la briga di segnalare questi eventi a tutti i sindaci per evitare che possano dire “eh ma noi non lo sapevamo”. Sapete tutto amici miei.
Siamo convinti che le autorità competenti stiano indagando anche su questi fatti e che presto o tardi avremo novità anche da questo punto di vista.
Anche chi ha facilitato la diffusione di “Donbass, ieri, oggi, domani” non in sale pubbliche direttamente dipendenti dal comune, ma anche in strutture private non dovrebbe dormire sonni tranquilli.
Cosa si rischia a violare le sanzioni internazionali
Ad Aprile il Consiglio Europeo ha approvato in via definitiva le direttive che sono state inviate a tutti gli stati membri dell’Unione in tema di pene per persone fisiche e giuridiche in caso di violazione delle sanzioni. In poche parole, la violazione del regolamento europeo in tema di sanzioni deve essere considerato reato penale. Mica poco, non è come parcheggiare in divieto di sosta.
Quindi buona fortuna a tutti quelli che hanno permesso o favorito la violazione delle sanzioni europee, ne avete un gran bisogno!
Morale della favola
Le istituzioni europee quindi funzionano. Smettiamola di abbaiare sui social la nostra rabbia e cominciamo a contattare chi ha il potere di intervenire. E facciamolo con serietà e pacatezza. Poche righe più sopra trovate il link con gli indirizzi email del Ministero degli Esteri per segnalare dove, come e quando le sanzioni internazionali secondo voi potrebbero essere state violate. Fatelo. E fatelo anche se è già successo, segnalate, segnalate, segnalate. Insieme, quando si ha ragione, si può tutto. Non permettiamo di far calpestare impunemente i nostri diritti, la nostra democrazia e la nostra libertà. Noi lo abbiamo fatto e sta funzionando.
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