GoDaddy chiude definitivamente i suoi servizi in russia
GoDaddy Inc. è uno dei più grandi registrar di domini internet del mondo e si è dimostrato fin da subito dalla parte dell’Ucraina con le sue scelte di business che hanno portato ad una graduale uscita dal mercato russo.
GoDaddy, da subito al fianco dell'Ucraina
Il registrar statunitense GoDaddy a pochi giorni dall’invasione su vasta scala della russia ai danni dell’Ucraina ha messo subito le cose in chiaro con un comunicato datato 3 Marzo 2022: siamo dalla parte dell’Ucraina, usciremo dal mercato russo. Questo in poche parole, ma nel dettaglio ha impostato sia delle operazioni emergenziali attuate subito, sia altre operazioni che hanno portato all’uscita completa dal mercato dello stato terrorista.
Nello specifico già a Marzo 2022 GoDaddy ha:
rimosso la versone russa del suo sito;
interrotto la registrazione di nuovi domini .ru e ru.com;
rimosso le transazioni online in rubli sul proprio sito web.
A queste iniziative, già molto impattanti sul loro business (GoDaddy è leader mondiale nella registrazione dei domini web, questo vuol dire annullare totalmente le nuove entrate dal mercato russo), si sono unite donazioni benefiche e raccolte fondi proprio tra i dipendenti dell’azienda.
Questa chiarezza di intenti sarebbe normale in un mondo giusto dove vengono riconosciute le colpe dell’aggressore e viene offerto un sostegno incrollabile all’aggredito, ma a quanto pare non è così. Potete vedere l’elenco di tutte le aziende multinazionali che continuano a fare business as usual in russia tramite il sito LeaveRussia che monitora costantemente queste imprese e il loro operato per rendervi conto di quanta strada ancora c’è da fare.
Chiusura di tutti gli account russi il 31 Dicembre 2023
La ciliegina sulla torta secondo una notizia ripresa da Unian.ua riguarderebbe la cessazione di tutti gli account esistenti e ancora attivi dei clienti che si trovano sul suolo della federazione russa il 31 Dicembre 2023. Questo significa che entro quella data tutti i domini utilizzati da clienti russi e gestiti da GoDaddy dovranno essere migrati su qualche altro registrar ed i loro account e servizi su GoDaddy saranno definitivamente chiusi.
L'altro lato della medaglia, il business occidentale che non si ferma in russia
Se da un lato GoDaddy ha mantenuto le sue promesse e si è ritirata dal mercato russo senza avere esitazioni, dall’altro in russia resistono ancora migliaia di aziende occidentali ben ferme nel loro intento di non lasciare la russia.
Tra le più importanti menzioniamo Ferrero (produttore di Nutella), Leroy Merlin, Benetton Group, Pepsico (Pepsi, Lays), Barilla e Nestlè (ma la lista è davvero lunghissima) che, nonostante tutto quello che sta succedendo oggi in Ucraina, fanno finta di niente per paura di perdere anche un solo rublo dallo stato terrorista. Se da un lato il loro operato è sicuramente legale, nessuno gli vieta di fare commercio in russia di prodotti non sanzionati, dall’altro lato rimane una scelta sicuramente discutibile e che rimanda alla coscienza del singolo consumatore la scelta etica di scegliere se consumare ancora i loro prodotti o scegliere un nuovo brand.
Domenica 26 Novembre 2023 si terrà a Berlino una manifestazione in segno di protesta contro Mondelez (produttrice dei prodotti Milka) che continua a fare affari con mosca.
Ferrero ha solo messo in pausa alcuni settori non critici del suo business in russia, continuando ancora ad alimentare le casse del cremlino
Nestlè continua a fare affari in russia nonostante le numerose pressioni internazionali a ritirarsi dal paese aggressore
Quali sono i prodotti in uso comune in Italia considerati sponsor della guerra in Ucraina? Ecco una carrellata, non mancano le sorprese.