Le squadracce fasciste ProPal, il fascismo quello vero e i conti con la storia
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Il 25 Aprile 2024 ha segnato un punto di svolta che sarà difficile ignorare. Da Roma a Milano le squadre fasciste ProPal tra bandiere palestinesi e dell’unione sovietica ci hanno messo davanti a quello che sapevamo sarebbe successo già da tempo. Come purtroppo preventivato il fascismo degli antifascisti è uscito in tutta la sua grandezza: vigliacco, sguaiato e terribilmente pericoloso. Per fortuna è ancora un seme che non ha messo radici profonde, siamo in tempo a fermarlo, con buona pace di ANPI e dei pacifisti.
L'antisemitismo in Italia, una questione irrisolta
Il giorno della vittoria ucraina arriverà, e quel giorno vedrà cadere uno dopo l’altro i regimi illiberali antioccidentali a cui tengono così tanto. Da putin in giù. Quel giorno, vi prometto che non ci dimenticheremo di niente e di nessuno. Sarete nei nostri pensieri.
I vomitevoli insulti e tentativi di aggressione della piazza ProPal del 25 Aprile verso la Brigata Ebraica scesa in piazza insieme alla Resistenza Ucraina in manifestazione separata (ci sono a quanto pare partigiani di serie A e partigiani di serie B) sono lo spartiacque del nostro tempo. Nel giorno in cui si commemora la liberazione dal nazifascismo che nel mondo intero ha causato oltre 6 milioni di vittime di religione ebraica, bandire prima dal corteo ufficiale di ANPI e pacifisti la partecipazione della Brigata Ebraica, protagonista della liberazione d’Italia, e poi non difenderli dalle aggressioni delle squadracce ProPal è qualcosa che va oltre la vergogna, è la certificazione che il non aver mai fatto i conti con il nostro fascismo prima e con le ingerenze comuniste poi non è stata affatto una grande idea. Tutt’altro, abbiamo coltivato un tumore che ora è esploso. Le metastasi nella società ci sono già, ma forse siamo ancora in tempo per bloccarlo.
Non lo bloccheremo certo se non condanneremo fermamente la piazza della protesta antioccidentale, antiamericana e, di riflesso antiucraina. Non lo bloccheremo se non condanneremo i cretini e gli stupidi imbecilli illetterati che non aspettavano altro che affibbiare la responsabilità di un genocidio inventato alle uniche comunità che un genocidio vero, atroce e imperdonabile lo hanno subito realmente: le comunità ebraiche e ucraine. Non lo bloccheremo se non ammetteremo di avere un problema con la propaganda delle dittature illiberali che sta avvelenando la nostra società partendo proprio dagli elementi più deboli culturalmente e inclini alla violenza, se non la fermiamo ORA (non domani, non tra due giorni, ORA) la spaccatura nella nostra democrazia diventerà un crepaccio senza fondo. Voglio vedervi poi a riparare il danno.
Se non cominciamo adesso a rileggere il nostro vergognoso passato fascista e a pentircene, se non ammettiamo che gli italiani non sono stati proprio “brava gente” come ci siamo raccontati per anni, se non riscopriamo cosa sono state le leggi razziali fasciste in Italia del 1938 e quanta morte e sofferenza hanno portato i rastrellamenti nella comunità ebraica allora non potremo mai e poi mai salvarci. Ammettiamo che c’è un problema di educazione civica e storica. Chiamiamo con il loro nome le frange più pericolose di questa società: criminali squadre nazifasciste. E poco importa se l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e i pacifisti filoputin si indigneranno. Ormai ci sono dentro in questa melma, sta a loro tirarsene fuori per tempo. Il giorno della vittoria ucraina arriverà, e quel giorno vedrà cadere uno dopo l’altro i regimi illiberali antioccidentali a cui tengono così tanto. Da putin in giù. Quel giorno, vi prometto che non ci dimenticheremo di niente e di nessuno. Sarete nei nostri pensieri.
Il fascismo di ANPI e dei pacifisti
I popoli aggrediti che fanno parte della nostra famiglia atlantista vanno difesi e supportati. Voi li avete abbandonati. Li avreste lasciati morire massacrati
Di ANPI e dei pacifisti ho già parlato abbondantemente, mi provoca l’orticaria solo l’idea di affrontare nuovamente il discorso. Ma una cosa bisogna dirla: non accogliere i partigiani ucraini e la Brigata Ebraica nei vostri cortei è e rimarrà una macchia indelebile sulla vostra coscienza. Non difenderli dalle aggressioni dei ProPal e negare la loro resistenza è equivalente a schierarsi con la russia del criminale internazionale stragista putin e Hamas. Non ci sono distinguo da fare qui, non riconoscere la loro resistenza al nemico invasore, riscrivere sia la storia della resistenza italiana (che non è stata solo comunista, ma principalmente apolitica, e leggetelo quale libro ogni tanto santiddio!) sia la storia contemporanea dell’invasione russa in Ucraina che degli attacchi e delle macabre violenze del 7 Ottobre da parte del gruppo terrorista di Hamas significa una cosa sola: SIETE VOI I VERI FASCISTI. Potete dichiararvi antifascisti quanto volete, non lo sarete mai, ne avete già tradito la memoria e gli ideali.
I popoli aggrediti che fanno parte della nostra famiglia atlantista vanno difesi e supportati. Voi li avete abbandonati. Li avreste lasciati morire massacrati. Il 25 Aprile 2024 avete messo la vostra firma sul posto in cui vorrete essere ricordati nella storia. Purtroppo per voi è quello infamante delle dittature imperialiste.
Eppoi dai, ma almeno la TV la accendete? Negli USA pure Mike Johnson, fervente MAGA trumpiano fino a tre giorni fa ha detto che gli aiuti all’Ucraina sono una priorità per evitare che putin marci su tutta l’Europa e che la trascini nella Terza Guerra Mondiale, facendo così da eco a Joe Biden. Se pure Johnson e buona parte dei Repubblicani vi ha abbandonati e non ve ne siete nemmeno accorti vuol dire che siete messi proprio male.
Il Victory Plan di Zelensky che vorremmo: fermare putin, colpire ogni base militare in russia da Kursk a San Pietroburgo. E' questa la via per la vittoria e per la pace globale.
Unilever con due anni di ritardo esce dalla russia dopo le forti pressioni a cui sono stati sottoposti. E sul sito brandizza già il suo marchio DOVE con la bandiera ucraina.
Il report di META del secondo trimestre 2024 mette in evidenza alcuni dati interessanti su come agisce e quanto spende la propaganda russa online. E non ci sono buoni segnali.
Chiariamo la cosa una volta per tutte. L'Ucraina è una e indivisibile. Per il nostro bene. Non ascoltiamo le rivelazioni di imprecisate fonti diplomatiche che fanno solo il gioco di putin.